Mi piace avere freddo,
mentre lascio scorrere l’ascolto di Kid A,
e tutto rasenta la follia,
le pareti divelte,
talvolta mobili,
spiazzano ogni contributo al sensato.
Potere della musica,
sacralità di un disco,
sentori e aggressioni post moderne,
scavallano l’orientamento,
e perduta la strada,
resta l’imbarazzo della preda,
il solleticar di gole e pugnali.
Ogni ombra,
dal canto suo,
sghignazza sorniona,
in cerca di venti favorevoli,
e nulla,
raggela meglio il sangue,
in questo anfratto rigoglioso.
I RADIOHEADultima modifica: 2019-08-19T19:44:06+02:00da
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