APOCALISSE DI CARNE

Non disperdo gli attimi,

li lascio incorrotti,

per attraversare la scrittura,

qualunque essa sia,

la indosso come un armatura lapidare,

un sigillo da camera mortuaria,

che rende pace,

a tutte le sensazioni che descrivo,

in questo secolo che volge al termine,

io ho già visto fiammeggiare,

da qualche parte,

un apocalisse umana di intenzioni,

un cannibalismo,

teso solo a sedare gli scossoni dai morsi.

Un alba lucente,

ha saputo dedicarmi qualche riga,

mentre scrivevo, e scrivevo …

E nulla mi impediva di trarre emozioni,

piaceri,

lacrime compromesse attraverso quel ginepraio di parole.

Forse un giorno,

nessuna terra,

saprà darmi riposo,

ma so che continuerò a raccontare le mie storie,

da un capo all’altro dei mondi,

non smetterò mai di vivere,

di avere realtà parallele,

a questa maledetta stesura troppo uguale.

L’impeccabile esistenza del giornalista Giorgio Ferri, dedito al potere e al malaffare, si scontrerà con l’incontro di uno sconosciuto, che gli cambierà per sempre la vita.

 

APOCALISSE DI CARNEultima modifica: 2015-08-09T21:15:21+02:00da anima-labile
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