Cose realmente spente,
alzano il prezzo,
sull’immaginazione sedata.
Un asticella perversa,
un richiamo al rigurgito sessuale,
un intuizione privata,
di deleterio autodafè.
Spinto sull’emarginazione,
corrompo la carne,
o ciò che resta di essa,
solo per abbassare i miei livelli di conoscenza.
Basta poco per scendere a compromessi,
basta davvero poco,
per dimenticare tutto,
se prima non si giunge all’orgasmo.
E tutte le volte,
svuotarsi,
e come aver sputato in faccia a sè stessi,
senza ragione,
senza prigioni,
senza il minimo urto,
per le cose lasciate a metà.
SENZA PRIGIONIultima modifica: 2015-08-10T22:23:54+02:00da
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