CHIUSO, ASFISSIATO, REALE.

C’è un tempo,

che mi obbliga a dire tutto quello che penso,

a rivedere le mie scelte,

a pensare funestamente,

mentre la musica parte in cuffia,

al rozzo tentativo di estinguermi,

dalle cose,

dalla superficie,

dai contatti altrui.

C’è un estremo taglio,

sulla mia pelle,

che compromette ogni agevole intuizione di affetto,

mentre qualcuno tende la mano,

mentre un estraneo vorrebbe farmi sentire a casa,

io giro sempre la testa,

abbozzando al male,

ad una fisicità che non ho mai tentato di recuperare.

Io affondo,

è naturale,

pregevole,

nettamente all’opposto di ciò che vorrei essere.

Specifiche soluzioni,

sorrisi iniettati di droga,

un caso per volta,

anestetizza i membri girovaghi,

l’osservanza rigorosa di compiute associazioni.

Le categorie,

sviscerano il mio disinteresse,

alieno,

perennemente ostaggio della pubblica oscenità,

prediligo confondermi al buio,

pur di evitare la profilassi stentorea di occhiate malevoli.

C’è molto rumore,

c’è decadenza sottratta alla specie,

proprio per intuirne la debolezza,

il raggiro,

la tendenziale riscossa di ceneri che non piangono più un urna.

Oggi scavalco le sagaci intelligenze,

per marchiarmi a vista,

da inetti e imborghesiti parassiti.

Oggi osservo la dinamica delle cose,

con vigliaccheria,

per la strada,

conscio di nuocere gravemente alla salute.

Oggi,

ogni penna avrà il suo ibrido istante di clausura.

CHIUSO, ASFISSIATO, REALE.ultima modifica: 2015-10-27T08:59:34+01:00da anima-labile
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