Non so gestire questo traffico,
intenso impostore urbano,
veicoli sparsi,
in fondo al cuore,
si sommano alle lamiere,
alle carni dilaniate,
che ho contribuito a ferire,
mortali spoglie,
su cui ho danzato,
vigile e con occhi accesi,
prima di rimpiangerne l’amicizia,
la stima reciproca.
Ora i clacson non tacciono,
e lo strillare continuo,
inquina il mio buon senso,
questa fragile armatura,
abituata a temere i corvi,
gli sciacalli,
spazzini necessari,
frantuma ossa come me,
dannato pei secoli a venire.
UN TILTultima modifica: 2019-09-28T19:13:33+02:00da
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