Da tempo,

posticipo questa lontananza,

il vivaio spento del mio cuore ..

Non una sola ragione per andare avanti,

non uno stimolo,

un terremoto,

un elettroshock che mi ridesti ..

Da tempo,

convivo con lo spettro pesante della mia esistenza,

sdoppiato,

mi vedo su molti davanzali,

con una lametta in mano,

una fune,

in bilico su un terrazzo …

Da tempo,

osservo il mio clone tentare in tutti i modi

una fuga coerente da questo mondo,

da tutto ciò che gli uomni hanno costruito,

dalle risate,

dalla ghiaia iraconda,

da sortilegi su cui non mi sono mai soffermato,

pregato,

amato …

Da tempo,

come un fantasma,

ripeto a me stesso di essere vigliacco,

di non saper decidere,

se saltare,

optare in una lenta catarsi individuale …

Da tempo,

respiro a fatica sul cuscino,

ed ogno notte insegue l’altra,

in un gioco perverso d’abitudine …

la stessa abitudine da cui tento di scappare continuamente ..

Ma non v’è più spazio,

un solo momento libero per me.

E’ tempo …..