IL MARTIRE

Corpi disattesi,

su di me,

nella memoria del mio intimo,

in questo su e giù sconnesso,

la tentata realtà in fuga,

il martire,

il volto padre di chi ha mentito,

la terra,

valido involucro senza futuro.

Bacio tediosamente la lenta usura dei giorni,

sudo attraverso il peso della carne,

ammassati,

in me,

i sospesi deliri macellati per idee,

il sudario sottratto dall’inconscienza,

il puzzo pressante della materia,

la voluttà adoperata dai ricordi,

le dimenticanze travagliate,

la sostanza di quei corpi,

in me,

dentro di me,

una porcheria senza compassione,

il maritre,

il solo re di questa vita,

il prostrato e variopinto mondo in subbuglio,

la pietà,

la deriva che non persuade,

ma illude,

la sorte mentita per un candore solo inscenato.

IL MARTIREultima modifica: 2013-01-20T12:45:00+01:00da anima-labile
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