Elogio insaziabile alla mia follia,
a questa violenta utopia,
alla vita,
alle affollate atmosfere della mente,
la seria retrospettiva del mio aspetto,
un identità sempre in vendita,
un gioco pericoloso,
una marchetta infinita,
rifilarsi e infilzarsi,
dentro mille storie scabrose,
desiderose solo di una sveltina,
di un imponderata crudeltà umana,
quelle insidiose sfaccettature che macchiano,
e lasciano il piacere sulla pelle,
come sudore,
un qualcosa che non asciuga mai,
semmai dilata …
Un pozzo indefinito di umori,
ove perdersi,
nel tentativo di risalire la china,
non è possibile.
La mia faccia da serpente,
il veleno sul cuore,
un bizzarro tentativo creativo per non impazzire,
arrendersi,
ai voleri altrui,
al porcile che sporca i ricordi,
una sana follia decorosa,
un percorso florido,
sfacciato.
forse siamo tutti così, ma dircelo e sentirlo e scriverlo non cambierà le cose. non dovremmo vergognarcene sempre, a volte dovremmo vantarcene. tanto siamo formichine nell’universo. e abbiamo voglia di esplorarci, di denunarci davanti qualcuno che ci prenda per mano o per la giacca, anche per soli dieci minuti… vanagloria…?
appunto: vanagloria, un tentativo come un altro per ingannarsi e lasciarsi ingannare, aspettando domani, qualcuno, un abbraccio, un pò di tenerezza, da questo tempo infame ,,,