Su questa lenta parabola,
sputo in faccia al destino,
a tutte le facili idiozie cui la gente si nutre.
Su questa farsa continua,
chiamata vita,
io flagello il mio corpo,
irrigidendomi,
e vergognandomi,
assolutamente discostandomi da un mondo fatto solo
di merda.
Su questa lastra di fragile mascolinità,
dipingo il mio volto di rimmel,
trucco e matita apposto,
per uscire anch’io dalle rime baciate,
e passare dalla schiera dei dark,
dalle invenzioni idiote figlie del pop di una sveltina ..
Su questa dolorosa e morbosa diaspora,
io allungo le mani per dire basta,
finalmente arreso,
e con la voglia di farla finita,
con tutto,
tutti ..
In punta di piedi esco ancora dallo spettacolo,
col dito medio alzato,
rispettando le virgole,
e gli a capo,
nello stile più ingrato del pianeta.