IL MIO MIELE

Oggi visualizzo le briciole,

la resa di ogni pensiero,

la normale pendenza,

verso un dolce cuscino,

fin troppo addolcito.

Oggi assaporo il momento,

il lievitare denso di certe parole,

il frastuono di questa emorragia precoce,

un nettare condensato di viscere e gatti,

lasciato a secco da piaceri.

Oggi vanifico il rimmel,

scelgo la normalità,

a tutte quelle volte,

che ho mascherato invano il dolore.

Oggi giro a viso scoperto,

perchè ho imparato a sopportare la gente,

a rivedermi senza il dubbio della loro finzione.

Oggi scelgo di morire senza remore,

pur di non avere un opzione burattinaia,

nessuna diatriba,

ai fili secolarizzati,

mentre i morti smettono di giacere,

al cospetto della terra,

per esprimere una scelta esemplare,

testimoni credibili,

di come il tempo,

non abbia smaltito,

il colore inebetito della debolezza,

ove la carne contamina,

il suolo non comprime più,

i liquidi di quei corpi irrigiditi.

Il mio miele,

dentro la patina lucida di un giornaletto,

immola l’ultima tendenza,

semmai ci fosse un solo candore da esplorare.

Il mio miele,

bellissimo additivo,

come candeggina non pssa mai di moda.

Il mio miele,

ricava una squisita amarezza,

perchè la glassa,

lima l’aspetto alcolemico.

Il verdetto non irrita,

ma giunge alla fine.

IL MIO MIELEultima modifica: 2015-08-14T22:30:28+02:00da anima-labile
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