URTI E CONSUMI

Le parole,

non mi servono più,

mentre inseguo le cose,

il sapore esoso del cibo,

la sofisticata lussuria che abbozzo,

il contralto di un secchio,

lo sbalzo di gola a fine ingozzata,

fino a non sopportarne il dolore,

lo spasmo di riempimento.

Sta realmente finendo così,

in questa appartata area di ristoro,

l’idiosincrasia agevole delle mie funzioni,

un dettato scorrevole ben organizzato,

una società criminale ad uso e consumo,

del suddetto me stesso,

un valore che aggiungo alle streghe,

ai tormenti sopraggiunti,

all’amaro che accarezzo,

ogni volta che una piega rimbalza.

Oggi non ho sintomatico cervello,

ma tantissima voglia di fare il cavolo mi pare.

Esagerando.

URTI E CONSUMIultima modifica: 2019-07-25T04:03:37+02:00da anima-labile
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