VIENE GIU’

Ribadisco la mia eresia,

questo bisogno di pioggia,

di paragoni assai dissenti.

Il mio lavoro non guadagna  vedute,

osservato speciale com’è,

si sofferma sulle intenzioni di dialogo.

Muto,

stordito dallo stridore,

ho imparato a non fare chiarezza,

dubitando persino della tempesta,

delle voci in netto contrasto,

collaudo illogico di chimera.

Soffoco.

L’energia non mi da segnali.

La fatica non va mai al conto.

VIENE GIU’ultima modifica: 2019-09-10T19:17:37+02:00da anima-labile
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