IN ORIGINE

Questi giorni malati,

si incidono sulla mia pelle,

con fare sottile,

percepibile a distanza,

tra sotterfugi sostanziali,

ripieghi di comodo,

ossessive meccaniche infruttuose,

mentre altrove coltivo indecenza,

frantumando quell’ideologia di rancore,

accelero i miei passi,

solo per rimpiangere ogni attimo

come un lungo addio,

una forma tale che rabbrividisce,

a questa finzione moderna che coltivo,

da mestierante disoccupato,

bravo a riscaldare il mio ruolo,

mentre il mondo dimentica,  e mi dimentica,

rivolgendo altrove le sue lusinghe,

le attrattive per migliorarsi nello spirito,

io accendo solo sigarette,

per annientare il segreto,

spezzare l’egoismo,

emancipare ogni condotta di umana pietà.

Queste ore spietate,

si arrangiano nel quotidiano,

per stordirmi di saggia eloquenza,

mentre trascrivo un pensiero,

una condizione,

mentre arranco verso la corruttiva fragilità

della mente,

sapientemente preparato al peggio,

al naturale caldo che implode tra le nuvole,

al buio,

recluso da ogni offerta allettante,

fingo  interesse,

capacito un discorso che non si regge in piedi,

per poi riappropriarmi dei miei spazi insensati.

IN ORIGINEultima modifica: 2014-06-05T09:14:04+02:00da anima-labile
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