NELLA MIA TESTA

Quando avrò la sensazione di cadere,

tra questo limbo e un nuovo inferno;

quando senza cuore varcherò quella porta,

nella sincronia inespressa di virtù;

quando le mie mani tremeranno ancora,

sul sospetto di uno scorcio metafisico,

ogni cosa,

stabilirà un contatto perverso,

un chiaro avanzamento di prigione,

una didascalia superiore,

alle virtù tenute nascoste,

ai modi eccellenti,

agli sguardi pietosi,

a quella gola osannata,

ma comunque stanca,

di piegarsi agli eccessi,

agli sforzi di chiarimento.

La riga tracciata,

del resto,

trema e trama,

trauma innaturale di potente veemenza.

Quando la stesura blindata del corpo,

avrà il disavanzo del fascino,

una meno contrariata fusione,

ma duttile coerenza di abbaglio …

forse solo in quel momento,

giungerò alla causa dipartita.

Senza scuse.

NELLA MIA TESTAultima modifica: 2019-09-16T04:15:47+02:00da anima-labile
Reposta per primo quest’articolo