UN TARLO SEGUE L’ALTRO

Le prime ombre,

mi colgono impreparato,

quasi incerto sul da farsi,

su questa illogica bassa frequenza di stimoli,

iodio allo stato puro,

irriverenza da tastiera,

precoce cottura a bassa stagnazione.

Assimilo come posso,

l’orrore quotidiano:

l’informazione,

non smette di dar fuoco alla carne,

alla mente,

uno stimolo spesso di troppo spessore,

cui necessito una boccata di ossigeno.

Ma dove?

In quale libero spazio,

tendere una risoluzione meno pedante?

Ciò che concerne l’esistenza,

del resto,

vibra mitologie stoiche,

una sorta di patrizia stesura,

approssimativa solo per logica,

mai per una esatta scienza filosofica.

Le dune sono spente adesso,

il prigioniero si scalda come può,

un televisione,

qualche movenza con lo smartphone.

La soluzione sembra a portata di mano,

eppure non v’è più spazio,

per un simbolo meno atroce,

un ricordo di qualche tempo fa,

quando anche lui,

poteva fare a meno di certe diavolerie.

Avanzare,

non significa sempre essere nel giusto.

Lo sa bene,

ma frattanto,

non smette di rendersi meno ibrido,

sulle frequenze comportamentali degli altri.

Tutti fratelli,

tutte sorelle,

stilizzati da un univoco grande pensiero di leggerezza.

Così lo vogliono,

così vi vogliono,

figli senza filtri,

drogati a propria volta,

di una volontà che non governa più le vostre membra.

Ci si stanca,

ma non di digitare,

ricercare,

complusare.

Dramma nel dramma,

il riepilogo detta già un rigetto bonario.

UN TARLO SEGUE L’ALTROultima modifica: 2019-09-17T19:12:12+02:00da anima-labile
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