Si ruba al cuore per dimenticare,

per protrarre la distanza,

il timore di uno spauracchio acerbo,

il disegno mistico a visioni monotematiche,

la creatura che emerge da ognuno di noi,

e nutre speranze,

volti,

divora coscienze,

alibi,

passioni per viere al meglio,

escludendo il piacere della morte,

resta ben poco da gestire,

elaborare ..

tutti psicodrammi che urlano alla coscienza,

ma nessuno sembra ascoltare questa voce disperata,

alienata,

piegata dal rumore di troppa gente,

tutti stipati,

accalcati,

una massa scostante e pigra,

desiderosa sola di affascinare e sedurre il potere ..

Si ruba al cuore per sottrarsi alla dignità,

a questa rovinosa caduta del corpo,

verso strati apostrofati dalla successione,

in progresso,

su apologie da stracciare ..

Io mi nascondo tetro,

per non sentirmi più cittadino del mondo.