I giorni ci costringono a mentire.
ad avere cura delle cose ignobili,
dei pensieri distorti,
della meschinità,
di tutte quelle cose che arrancano al buio,
e assumono circostanze e apparenze senza eguali,
cicatrici che al mattino pulsano di insana violenza,
e opprimono il respiro,
quella chiara volontà che si arrende e sottolinea la fine,
un disagio eterno,
una morte violenta,
un letto privato da qualunque gioia ..
Per un anno la sofferenza ha soppresso tutto.
Ora è giunto il momento di fare una scelta,
di seguire la debolezza,
arrendersi impropriamente ..
Per andare via,
per sottolineare la difficoltà di un vivere precario e lento.
Ora malgrado tutto,
serve fare una scelta,
dettata dalle lacrime,
dallo spasmo che vibra insolente e senza morale ..
E così breve la padronanza della mente,
mentre storpia i volti,
e gli occhi confondono la natura scontata dell’emozione.
Un tumore,
scava così a fondo da gelare l’anima ..
Un tumore cancella esistenze e piega intere famiglie.
Anche i ricordi,
sconfinano nella pietà,
nell’amaro calice dei giorni ..
e spariscono nel plumbeo simulacro di finta speranza.
Così tutto ha un consenso mortale,
un distorto eco che non rimembra.
Eppure accade.