Inseguo pallide conclusioni,

miracoli inveri,

memorie che non possono svegliarmi,

ridestarmi dal lungo sonno dei secoli,

dalle piovre,

gocce prigioniere dentro essenze vegliarde.

Ammattisco solo un poco,

scelgo ombre e voto per la luna,

alla ricerca di una vita senza schiaffi,

fortuna,

diavoli anessi e commossi,

nel veleno volontario del bene,

lungo primavere senza più comodini.

La moda perdona ogni scocchezza,

attraverso modalità schiette,

falliche,

sessuali.

Attenzioni per lo più sociali,

snodano un pezzo di memoria su parabrezzi opachi.

Ora e dunque,

il vero intelletto,

una sorta di verità,

indiscrezioni che non coincidono mai,

affanno,

altrove,

l’ambizione seppellisce anche le lacrime.