UNA LENTA E PERMEA LUCE

Il tempo,

affonda le sue radici in questo caldo,

in un assolata domenica tediosa,

ove spesso ci si perde per non smarrire il filo,

insidindosi marginalmente agli altri,

equivocando in fretta un intensa capacità di sopportazione,

un mare sempre nero e profondo,

dove lo specchio di una coscienza,

non conosce limiti, o sponde amiche.

Il tempo,

sospeso per aria,

assembla i visi stanchi della gente,

un imbarazzante congettura che sposa ogni causa,

scusandoli,

talvolta,

della  marginale fretta di affondare certe radici,

tra paradossi emotivi,

e sostanza che non giunge mai in aiuto.

Un vero rimorso di coscienza,

un attimo sbagliato,

per avvallare ipotesi subliminali,

prima di cedere un verso,

o una parola di troppo.

Un vero trampolino di lancio suicida,

per tutti coloro che hanno smesso di adorare sacre scritture,

bestie,

dannosi video in calore,

velocità ormai assorbite da connessioni e sproloqui carnali.

Il tempo,

lontano dai secoli,

muta pelle,

per inveire spavaldo,

su quel che di insano,

issa la vedette sbandierata di criticità,

una fisica mai frenetica,

un bivio, l’ennesimo,

per lasciar scorrere, in successione,

un margine di tempo ormai defunto,

dinnanzi alla polvere di ciò che non potrà più risorgere.

UNA LENTA E PERMEA LUCEultima modifica: 2014-09-21T11:30:13+02:00da anima-labile
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