LAGNANZE DI CINQUE ANNI

Sono cinque anni,

che annuncio la mia morte,

in questo spazio virtuale,

fra tentazioni e redenzione,

frustrazioni e fustigazioni.

Sono cinque anni,

che cresco,

smarrendo ogni traccia,

ritrovandomi marcatamente cambiato,

da parole che in fondo non sono mai mutate.

Il rapporto,

intensifica un tempo astratto,

alla guida di questo percorso,

un viaggio illimitato fatto di sconfitte e traguardi,

ingorghi,

ma tanti scontri!

Sono cinque anni,

che sento l’esigenza,

saltuariamente di aggiornarmi online,

riversando quel che mi passa prima per testa,

tra realtà e passione,

ho messo in scena la mia finzione,

il teatro deserto della mia vita,

gli spettacoli mai applauditi,

retribuiti,

la speranza,

ma anche le mortificazioni.

Senza di esse,

non sarei l’inetto irreprensibile,

che si prende cura di se stesso,

ammansito da tendenze seduttive,

giostrato ad un gioco sempre più clandestino,

mentre scaldo i muscoli,

per affacciarmi dalla solita prigione,

a rigettar stagioni,

a godere l’incedere di ogni istante.

Sono cinque anni,

che rubo attimi,

alla enormità di ore,

che non mi lasciano respirare,

quello strazio fatto di apatia e repressione,

una lenta,

scarsa attitudine concessami come eredità.

Ma io non ho figli,

nè chimiche o polveri magiche appresso.

Gestisco la fiaba orrenda delle mie nenie,

come culla procace per i secoli che torneranno.

Cinque anni,

un eternità spesso aberrante,

ma una lagna continua …

LAGNANZE DI CINQUE ANNIultima modifica: 2015-08-09T21:37:20+02:00da anima-labile
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