COME IL VENTO.

Ti sei nutrito,

avidamente di me,

così carnale e devoto,

hai coltivato,

fra le mie gambe,

la tua sete di pulsioni calde.

Non hai risparmiato nessuna goccia,

mentre ti servivi,

amabile e passionario,

pronto a esplodere,

all’unisono con il mio di piacere,

arrivando alla conclusione esanime,

pago dell’istinto,

ma già distante con le parole,

hai decretato la Fine,

dopo otto anni di crescita insieme,

hai posto la tua arringa,

come leitmotiv di cui privarmi.

Mano a mano,

corpo a corpo,

il dissesto sentimentale,

ha riservato una strada buia,

financo all’abiura imposta.

Ti sei allontanato,

un pò per volta,

dolente ma perseverante,

cercando di non farmi sentire il distacco,

l’Addio.

E a volte tornavi,

carico d’amore,

lo leggevo in fondo ai tuoi piccoli occhi,

ma io,

apatico,

ho accettato la regia del tuo spettacolo,

senza far niente,

per riconquistare quelle ferite che la vita,

con la morte dei tuoi cari,

aveva decretato in fretta.

Poi,

sono stato io a porre un netto stacco,

ai messaggini compiacenti: come stai – ciao – buona giornata,

ed ora,

a distanza di tempo,

vorrei solo dirti Grazie.

Nel bene, nel male,

qualunque cosa abbia soffiato a sfavore,

ho smesso di chiedermelo.

Ma dentro di noi,

dentro di Te,

resterà sempre una parte di Me,

quella che tu hai amato,

posseduto,

innalzato.

E’ questo,

nessuno potrà mai portarcelo via.

COME IL VENTO.ultima modifica: 2016-03-06T18:52:36+01:00da anima-labile
Reposta per primo quest’articolo