C’è pornografia indelebile tra i pensieri,
mentre fumo una sigaretta,
e tutto va …
pigramente a stancare le parti basse del mio corpo,
una sorta di amarcord sconcio,
che sbriciola i cocci sapienti di un iniezione,
una dose eccessiva che non preclude
per forza il culmine,
ma sfocia in un attesa disarmante,
mentre sopporto queste pause sonnolente,
tiro a vivacchiare di fantasia,
riassaporando quello che non c’è,
la moltitudina afosa di queste giornate,
l’interloquire spento fra me e me,
un bel razzolare al contrario,
mentre le vedute arbitrarie,
giustificano l’ingorda natura della mia sessualità.
Per un breve attimo sussulto,
poi tutto torna come sempre:
un eterna comunione di rossore primordiale,
mentre altrove,
la vera vita consuma ogni battito,
senza stare qui a pesarne i contenuti.
Ma io no,
io non posso.
Non concedo, nè mi concedo.
Una blindatura bellica che da dura da tempo,
mentre il corpo attenua le cadute,
i cedimenti,
la vera battaglia che si conclude sempre,
con un altro pezzo di me
abbattuto nel solco della strada.