IL MIO SABBA

Portami con te,

servo e condottiero di abnegazione,

furente e controluce,

alla volta del magma,

dove poter bruciare in fretta,

la destinata sapienza mai raggiunta,

l’affanno per la perdizione,

l’oblio generoso delle necessità.

Portami con te,

a rivedere il cuore,

a spiare i tentativi della tenerezza,

a irrigidire i muscoli,

a trarre tensioni più o meno virali.

Se una bozza,

mai conclusa di questo cammino,

avrà un sol anticipo di stagione,

io mi sarò speso invano,

per un pezzo di terra emaciata.

Ma portami con te,

nei giorni perduti o falliti,

appesi alla volta delle viscere.

Lasciami tastare con mano,

ogni farlocco compromesso,

solo per divampare in fretta,

generosamente sommesso,

dal fuoco abrogativo delle tue promesse.

Portami a sciogliere i ghiacciai,

le innevate incolte di quegli occhi.

Degnami di uno sguardo,

prima che la danza,

attinga un rituale voodoo.

Costringimi alla consapevolezza,

alla scelta,

perchè tornare indietro,

e solo un percorso infernale,

una ritrosia bramosa di squame,

che raschia a fondo,

le viscere del corpo.

Ribolle sangue,

rigetta le cure,

ne attenziona il lavacro suicidio.

Vieni con me,

a reprimere questo mausoleo,

avvantaggiati dal peccato,

vivremo in fretta,

per morire dannati idealmente.

IL MIO SABBAultima modifica: 2015-08-09T08:35:06+02:00da anima-labile
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